Secondo il ministro Giorgetti il Superbonus non è equo e pesa troppo, ma altri bonus sono stati confermati per il prossimo biennio. Scopriamo quali.
Cosa ci aspetta negli anni a venire dopo che numerosissimi bonus hanno avuto luce in questi ultimi due anni? Il futuro del Superbonus è incerto, confermato per il prossimo anno ma con delle variazioni: la principale è l’abbassamento della soglia che dovrebbe passare dal 110 al 90% e il possibile tetto Isee per i proprietari di villette.
Tuttavia, ci aspettano altri bonus che sono stati rinnovati per il 2023 e il 2024, come il bonus ristrutturazioni 50%, le detrazioni su mobili e grandi elettrodomestici, il bonus barriere architettoniche, le agevolazioni per l’efficientamento energetico degli edifici e l’adeguamento sismico. Il bonus facciate, in scadenza il 31 dicembre 2022, è invece l’unico a non essere stato rinnovato.
Superbonus 90%
Il famosissimo Superbonus 100% cambia percentuale, abbassandosi al 90%, ma rimanendo comunque incerto per i futuri rinnovi. La spiegazione viene dal Ministro dell'economia e delle finanze del nuovo Governo Meloni, Giancarlo Giorgetti. Secondo il Ministro, il Superbonus non sarebbe equo ed è una spesa troppo pesante per le tasche dello Stato, per cui va regolamentato secondo regole più stringenti.
A partire dal 1° gennaio del 2023, per quanto riguarda i condomini, l’aliquota dovrebbe passare al 90%. “Questo governo non ritiene equo destinare una così ingente massa di risorse a una limitatissima fetta dei cittadini italiani, in modo indistinto per reddito, per prima e seconda casa”, ha convenuto Giorgetti, continuando “potrebbe esserci un peggioramento della previsione delle imposte dirette per importi compresi tra gli 8 e i 10 miliardi di euro in ciascun anno, che potrebbe pregiudicare l’adozione di altre tipologie di intervento. Peraltro, la stima degli oneri per il Superbonus 110% potrebbe subire un ulteriore incremento a fine anno considerando anche i dati al 30 settembre pubblicati da ENEA“.
Tuttavia, per le villette unifamiliari rimane aperta la possibilità di proroga nel 2023 ma con requisiti più stringenti, limitando la misura ad un tetto Isee massimo e soltanto alla prima casa.
Bonus ristrutturazioni
Il bonus ristrutturazioni che permette di recuperare con credito d’imposta o sconto in fattura il 50% della spesa per lavori di manutenzione, restauro, ristrutturazioni, realizzazione di box auto, installazione impianti fotovoltaici, di grate a finestre o videocamere viene prorogato fino al 2024.
I richiedenti possono ripartire la detrazione in 10 anni in rate dallo stesso importo fino ad una spesa massima di 96.000€ per ogni singola unità immobiliare. La misura sarà valida anche dopo il 2024, ma con un tetto massimo fissato a 48.000€.
Bonus mobili ed elettrodomestici
Chi effettuerà lavori di ristrutturazione potrà usufruire anche del bonus per mobili ed elettrodomestici fino al 2024. Il bonus consiste nella detrazione Irpef del 50%, calcolata su un importo massimo di 10.000€, fino al 2022 e di 5.000€ per gli anni 2023 e 2024.
Ne può beneficiare anche chi acquista mobili o grandi elettrodomestici entro la fine del 2024. Il requisito è che siano di classe energetica elevata non inferiore ad:
- A per i forni;
- E per lavatrice e asciugatrice;
- F per i frigoriferi.
Bonus barriere architettoniche
Il bonus mirato all’eliminazione delle barriere architettoniche viene prorogato per il 2023, ma l’aliquota scende dal 75% al 50%. È valido per tutti i lavori destinati ad agevolare le persone disabili, per esempio la realizzazione di rampe in condominio, ascensori esterni e montacarichi.
Ecobonus e Sismabonus
Sono state confermate fino al 2024 anche l’Ecobonus e il Sismabonus. Il primo è destinato a chi esegue lavori di efficientamento energetico su edifici esistenti nella misura del 65%. Il secondo, invece, è finalizzato ad interventi di ripristino, rinforzo o sostituzione di elementi strutturali dell’edificio per renderli più resistenti ad eventuali terremoti o altre condizioni climatiche pericolose. Le percentuali detraibili in questo caso sono:
- 50% per le spese sostenute dal 1º gennaio 2017 al 31 dicembre 2024;
- dal 70 all’80% se si ha una riduzione del rischio sismico di 1 o 2 classi;
- dall’80 all’85% per lavori realizzati sulle parti comuni di edifici condominiali.
La detrazione spetta su un tetto massimo di 96.000€ ripartibili in 5 quote annuali dello stesso importo.
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