Scopri tutta la documentazione necessaria per accedere al mutuo, con un focus per i giovani under 36 e quello INPDAP. Inoltre, troverai dettagli per le procedure di rinegoziazione e surroga del mutuo.
Per ottenere un mutuo, oltre ad adempiere a determinati requisiti legali, come l'età e la cittadinanza, e requisiti economici, che riguardano principalmente l'affidabilità creditizia del richiedente e le garanzie offerte, è necessario presentare specifica documentazione. Ogni istituto bancario potrebbe richiedere documenti diversi rispetto ad altri. Inoltre, i documenti richiesti variano a seconda se il richiedente è un dipendente, un lavoratore autonomo o un libero professionista, ma l'obiettivo comune è valutare la situazione finanziaria e reddituale del richiedente.
La documentazione richiesta per il mutuo: lavoratori autonomi e dipendenti
Tutti coloro che richiedono un finanziamento per l'acquisto di una casa devono fornire i propri dati personali, tra cui la carta di identità e il codice fiscale, il certificato di nascita, un documento che attesti il luogo di residenza e lo stato civile, il certificato di matrimonio completo di tutte le annotazioni e, se applicabile, la sentenza di divorzio o separazione. Nel caso dei cittadini stranieri, è inoltre necessario presentare il permesso di soggiorno. Inoltre, i primi tre documenti menzionati devono essere forniti anche dai garanti indicati dal richiedente. Per ciò che concerne i lavoratori dipendenti, ci sono varie documentazioni da presentare: 1. Il modello F24, relativo al pagamento di diverse imposte, tasse e contributi, che ha sostituito modelli precedenti riguardanti tipologie specifiche di tributi.
2. L'originale dell'ultimo cedolino paga e una copia del modello CU (Certificazione Unica), oppure in alternativa del modello 730. Il modello CU, in precedenza denominato modello CUD (Certificato Unico Dipendente), è una certificazione che i datori di lavoro, gli enti pensionistici e i committenti di lavoro autonomo devono fornire ai dipendenti, ai pensionati e ai lavoratori autonomi per attestare i redditi percepiti l'anno precedente dallo stipendio, dalla pensione o altre fonti di reddito. In questa certificazione sono inclusi anche i dati previdenziali, i contributi pensionistici trattenuti e sono allegate le schede per il versamento del cinque per mille e dell'otto per mille. Questi documenti devono essere presentati anche per eventuali garanti indicati dal richiedente. Il modello 730, invece, è un modulo utilizzato per la compilazione della dichiarazione dei redditi, ma non può essere utilizzato da soggetti che hanno percepito redditi da attività imprenditoriale o lavoro autonomo con partita IVA, che devono presentare una dichiarazione IVA, IRAP o modello 770, o che devono presentare la dichiarazione dei redditi per conto di persone decedute.
3. Una fotocopia del contratto di lavoro o una dichiarazione scritta dal datore di lavoro che attesti l'esperienza lavorativa del dipendente. Questa dichiarazione rappresenta una comunicazione ufficiale che certifica la validità e la regolarità del rapporto di lavoro, specificando la tipologia contrattuale e, se del caso, l'orario di lavoro o i turni stabiliti dall'azienda. Può essere redatta personalmente dal datore di lavoro o compilata utilizzando un modulo prestabilito.
4. Una copia dell'ultimo estratto conto bancario del richiedente.
I lavoratori autonomi, invece, devono fornire i seguenti documenti:
2. Il certificato rilasciato dalla Camera di Commercio, Industria e Artigianato (CCIA): questo documento attesta l'iscrizione dell'individuo presso la Camera di Commercio e contiene informazioni rilevanti relative all'attività svolta.
3. Una copia del modello dichiarativo unico, precedentemente noto come modello 740: si tratta del modulo utilizzato per la dichiarazione dei redditi, che consente di evidenziare i ricavi ottenuti da diverse fonti di guadagno.
Documentazione mutuo sull'immobile
Oltre ai documenti da presentare che riguardano la condizione di lavoratore autonomo o indipendente, ci sono anche dei documenti da presentare che riguardano proprio l'immobile per il quale si desidera presentare la richiesta mutuo. Essi comprendono:1. Una copia del certificato di abitabilità, che è un documento rilasciato dal Comune che attesta che l'immobile in questione soddisfa i requisiti igienico-sanitari necessari. Questo certificato è inoltre richiesto per qualsiasi operazione di ristrutturazione o nuova costruzione dell'immobile.
2. La planimetria dell'immobile, che indica le proprietà adiacenti sia dell'immobile stesso che di eventuali spazi accessori come cantine, soffitte o garage.
3. Una copia del preliminare di vendita, ovvero del contratto che stabilisce che nessuna delle due parti, acquirente e venditore, ha più il diritto di recedere dal contratto di compravendita.
4. Una copia dell'atto di provenienza dell'immobile, cioè l'atto che documenta l'ultimo acquisto dell'immobile. Nel caso in cui il venditore abbia ottenuto l'immobile tramite donazione, l'atto di provenienza sarà l'atto notarile relativo alla donazione. Se l'immobile è stato acquisito tramite successione, l'atto di provenienza sarà dedotto dalla dichiarazione di successione, dal testamento, dall'accettazione dell'eredità registrata presso gli uffici immobiliari e/o dal titolo originario di acquisto del defunto. In quest'ultimo caso, sarà necessario presentare anche i modelli 4 e 240 relativi alla successione, che servono per comunicare all'Agenzia delle Entrate il passaggio dei beni dell'eredità e calcolare le imposte da pagare in base a tale trasferimento. Inoltre, l'atto di provenienza dell'immobile potrebbe essere rappresentato da un provvedimento giudiziario se il venditore ha acquisito la proprietà dell'immobile in base a una sentenza del tribunale.
Mutuo Inpdap: tutto ciò che c'è da sapere
I finanziamenti ipotecari INPS, noti come Inpdap, sono linee di credito con tassi di interesse agevolati forniti direttamente dall'ente previdenziale. Pertanto, non è necessaria l'intervento di banche o società finanziarie. Tuttavia, come per i mutui ipotecari tradizionali, sono richiesti vari documenti per presentare la richiesta di finanziamento. I moduli e le certificazioni richieste variano a seconda della finalità del mutuo. Vediamo quindi quali sono i documenti necessari per il mutuo INPS, ex Inpdap, in base alle diverse situazioni.
Il mutuo INPS ex Inpdap viene concesso esclusivamente per le finalità ammesse dal Regolamento Mutui Inpdap, che possono essere suddivise come segue:
1. Costruzione o acquisto di una residenza principale da parte di un'impresa costruttrice, un privato non impegnato in attività imprenditoriali, enti pubblici o tramite asta pubblica o assegnazione da società cooperative a proprietà divisa. Inoltre, sono inclusi gli interventi di completamento e/o ampliamento della prima casa su terreno di proprietà.
2. Lavori di manutenzione, ristrutturazione, adattamento, trasformazione o ampliamento della propria abitazione di proprietà.
3. Costruzione o acquisto di un box auto o di un posto auto da un'impresa costruttrice, un privato non impegnato in attività imprenditoriali, enti pubblici o tramite asta pubblica o assegnazione da società cooperative a proprietà divisa. Il box auto o posto auto deve essere utilizzato come pertinenza dell'abitazione di proprietà e distare non oltre 500 metri.
4. Iscrizione e frequenza del richiedente o di un altro membro del suo nucleo familiare a corsi universitari, corsi post-laurea, master, istituti di formazione professionale, conservatori di musica e accademie di belle arti.
Mutuo under 36: la novità per agevolare i giovani all'acquisto della casa
Al fine di agevolare l'accesso ad un mutuo per i giovani di età inferiore ai 36 anni, il decreto legge n. 73/2021, comunemente noto come decreto "Sostegni bis", ha introdotto nuove misure fiscali che riguardano le imposte indirette per l'acquisto della "prima casa". La disposizione prevede i seguenti vantaggi:1. Per le transazioni di vendita non soggette all'IVA, è prevista l'esenzione dall'imposta di registro, ipotecaria e catastale.
2. Per gli acquisti soggetti all'IVA, oltre all'esenzione dalle imposte di registro, ipotecaria e catastale, viene riconosciuto un credito d'imposta pari all'importo dell'IVA versata al venditore. Tale credito d'imposta può essere utilizzato come segue:
- Sottratto dalle imposte di registro, ipotecaria, catastale, sulle successioni e donazioni dovute per gli atti e le dichiarazioni presentate dopo la data in cui il credito è stato acquisito.
- Utilizzato come detrazione dalle imposte sul reddito delle persone fisiche, secondo quanto dichiarato nella dichiarazione presentata dopo la data di acquisto agevolato. - Compensato mediante il modello F24, indicando il codice tributo "6928" (istituito con la risoluzione n. 62/2021). Inoltre, è prevista l'esenzione dall'imposta sostitutiva per i finanziamenti erogati per l'acquisto, la costruzione e la ristrutturazione di immobili ad uso abitativo.
Mutuo Inpdap: tutta la documentazione richiesta
Per richiedere un finanziamento INPS, è necessario presentare la domanda in forma telematica all'Inps e allegare tutta la documentazione richiesta per evitare l'inammissibilità. Ma quali sono i documenti necessari per la richiesta di un mutuo INPDAP? Nel caso di mutui per l'acquisto di una nuova unità abitativa da un'impresa costruttrice o da una persona giuridica, sono richiesti i seguenti documenti:1. Una copia digitalizzata della dichiarazione rilasciata dal rappresentante legale dell'impresa venditrice.
2. Una copia della dichiarazione di proprietà del venditore dell'immobile.
3. Una copia del contratto preliminare di compravendita registrato, che attesti il versamento di un acconto non inferiore al 3% del prezzo concordato per la compravendita.
4. Una copia digitalizzata di un documento di identità valido.
5. Una perizia giurata che certifichi la regolarità catastale, urbanistica ed edilizia, nonché l'efficienza energetica dell'immobile.
6. Una relazione preliminare notarile che faccia esplicito riferimento all'eventuale presenza di procedure concorsuali in corso.
Rinegoziazione del mutuo o surroga: tutto quello che c'è da sapere
È fattibile apportare modifiche alle condizioni di un mutuo durante il periodo di rimborso delle rate? La risposta è sì. Poiché il mutuo è un contratto di diritto privato, è generalmente possibile intervenire sulle clausole originali se entrambe le parti concordano.
La rinegoziazione del mutuo implica la modifica delle condizioni stabilite nel contratto originale. Questo può riguardare principalmente il tasso di interesse, ma non solo. Ad esempio, una famiglia che si trova ad affrontare spese significative potrebbe desiderare di ridurre l'importo mensile della rata, mentre chi ha visto un aumento del proprio stipendio potrebbe optare per l'opposto, al fine di accelerare l'ammortamento del debito e risparmiare sugli interessi. Indipendentemente dalla motivazione del richiedente del mutuo, è obbligatorio presentare una richiesta specifica alla banca, in cui vengono illustrate sia le necessità del mutuatario che le aspettative legate alle nuove condizioni di mercato. La legge non stabilisce limiti temporali, tuttavia alcune banche richiedono un periodo minimo di rimborso prima di poter avviare la rinegoziazione. In molti casi, anziché rischiare di perdere il mutuo e gli interessi ad esso correlati attraverso la surroga o la sostituzione, la banca potrebbe essere disposta a ridurre il tasso di interesse applicato. Ovviamente, è importante sottolineare che la banca non è obbligata ad accettare la richiesta del mutuatario. Se la rinegoziazione viene respinta, il mutuatario dovrà considerare altre opzioni, come la surroga.
La surroga del mutuo consente di trasferire gratuitamente il proprio mutuo da una banca all'altra per ottenere condizioni migliori. Di fatti, permette di modificare la tipologia di tasso (variabile o fisso), la durata del mutuo e lo spread, vale a dire il guadagno della banca e può variare tra diverse istituzioni. In termini semplici, la differenza principale tra la surroga e la rinegoziazione del mutuo sta nel coinvolgimento di istituti bancari diversi nella surroga, mentre la rinegoziazione avviene all'interno della stessa banca.
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